tesi [cowt12 | week 05 | m5]
Mar. 23rd, 2022 12:46 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
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Fandom: Originale
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La città sta bruciando.
Ha fatto del suo meglio, davvero, ma a quanto pare non è stato sufficiente. Il governo l'ha incaricato di trovare ed inseguire il terrorista che ha minacciato di far saltare in aria "quattro dei luoghi di ritrovo più frequentati della città" se il governo non avesse liberato un certo Gerald Evans, ospite della prigione della contea in attesa della pena capitale. Forse non l'avevano preso abbastanza sul serio, nonostante l'ampio lasso di tempo che quello ha lasciato loro per prendere la loro decisione - tempo dedicato, dagli eroi, a investigazioni e ricerche per sventare una potenziale minaccia.
Palesemente, non è stato sufficiente.
Ora che è da solo con la causa di quell'orrore, in cima ad un edificio che offre loro la vista su quello spettacolo di terrore, non riesce a trattenere la rabbia.
"Sei soddisfatto, ora?! Questo è tutto ciò che volevi, no? Il terrore, la sofferenza. Degli esseri umani stanno morendo per colpa tua."
Gli vomita addosso quelle parole con odio, sentendo già la bile salirgli in gola quando l'altro offre la sua risposta, in un tono noncurante, gelido - come se non fosse un problema che lo riguardava.
"Ne muoiono ogni giorno a centinaia, nel mondo. Non vedo come un migliaio o due di persone in meno possano nuocere alla comunità."
L'eroe sente di star abboccando ad un'esca palese, ma non si trattiene ugualmente. "Ed i loro sentimenti? Non ti importa nulla di come si sentano quelli che vedono i loro cari in questo stato?!"
Pare quasi pensarci, il terrorista, prima di replicare - abbastanza perchè l'eroe possa scorgere una scintilla di umanità nello sguardo altrui. La speranza nasce e muore quasi istantaneamente.
"Ah, dovrebbero? Nessuno si è mai interessato di quello che prova il prossimo. E ti ricordo, mio caro, che c'era la possibilità di evitare tutto questo. Sono stati i tuoi superiori a non sceglierla."
"Hai preso in ostaggio una città intera, migliaia e migliaia di persone, per far uscire un criminale di prigione!"
"Appunto per questo. La vita di una singola persona, oppure quella di migliaia. Il governo avrebbe potuto salvare tutti coloro che sono morti 'per colpa mia', liberando una singola persona. Eppure hanno scelto di dare più valore alla legge, alle regole."
'Sta' zitto, sta' zitto!' è il pensiero che si ripete nella mente del giovane eroe, quasi come un mantra che gli serve per restare ancorato al presente. E' difficile sentir pronunciare così platealmente le parole che s'era permesso solo di pensare - perchè il governo non ha ceduto? Ovviamente lo sa bene, lo sa benissimo, maledizione, ma ciò non significa che le parole che escono poco dopo dalla sua bocca non gli lascino un retrogusto amaro in bocca.
"Sai benissimo che sarebbe stato un precedente! Il governo non può accontentare tutti i capricci di ogni singolo terrorista!"
Lo sente. Sente di aver commesso un errore, con quelle parole, perchè l'espressione del criminale di fronte a sè assume una piega quasi di compassione. Non gli piace quello sguardo, perchè l'ultima cosa che vuole è che il suo nemico provi pietà nei suoi confronti.
"E' per questo che voi Eroi esistete, no? Per salvare le persone, prevenire queste situazioni e risolvere i problemi che nascono nelle vostre città. Non è vostra la colpa, in fin dei conti?"
Ricevere un pugno nello stomaco ha fatto meno male di quella risposta - la rabbia, di nuovo, monta come impazzita in pochi secondi.
"Come diavolo ti permetti?! Sei davvero- sei completamente pazzo!"
Gli si spezza la voce - non avrebbe dovuto mostrarsi debole di fronte ad un mostro simile.
"Se è questo quello che ti fa comodo pensare. Io se non altro so reggere il peso delle mie colpe. E tu, piccolo Eroe?"
L'eroe ammutolisce: i sensi di colpa lo stanno già divorando internamente.