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Prompt: Anfibio

Word count: 910
Rating: sfw
Fandom:
Owari no Seraph
Note:
 //




Ferid non è mai stata nè mai sarà una persona con cui è facile avere a che fare, sin da principio ed ancora di più difficile da reggere se ci si entra in confidenza. Perchè sì, insomma, siccome non c'è mai limite al peggio - e Crowley è ormai dichiaratamente un masochista, per voler continuare ad avere a che fare con l'altro - Ferid Bathory è considerabile una minaccia per la società e per tutto il dipartimento di Fashion Design.

Pur ammesso che, nel suo essere una creatura caotica ed imprevedibile, non si può negare che il suo senso estetico sia qualcosa su un altro livello, ci sono volte in cui il rosso pensa che forse avrebbe fatto meglio a darsela a gambe quando l'altro l'aveva approcciato la prima volta. Però, a sua discolpa, al tempo era una matricola appena trasferita in città e con zero conoscenze che potessero metterlo in guardia.

Era anche cominciata bene, a dirla tutta: Ferid appariva come appare tutt'ora un tipo eccentrico, un po' misterioso (nel senso che ti nasconde tante cose ed è forse meglio che tu non sia tra i "fortunati" che arrivano a scoprirle tutte) e molto, molto invadente una volta che qualcuno attira la sua attenzione.

Crowley, come dire, l'ha attirata così tanto che dopo un paio di mesi sono finiti a letto insieme - da adulti e vaccinati quali sono, nessuno gliene fa una gran problematica - e, per qualche ragione, da quel momento non si sono più veramente separati. 

Il che, naturalmente, ha comportato l'inizio di una convivenza in cui non aveva creduto inizialmente nessuno dei loro amici, in comune e non. Eppure, dopo un paio di traslochi e cambi di affittuario per motivi a cui Crowley non voleva ripensare, eccoli lì, in un appartamento discreto ma che risponde del tutto alle loro esigenze - e già l'essere a metà tra i loro rispettivi istituti è una gran cosa - e con l'ennesimo dramma dell'inizio giornata.

Chissà di cos'è il turno oggi, pensa lui, intento a sfogliare il giornale che ha recuperato dall'edicolante a due passi dalla panetteria, dove ha già recuperato la colazione per sè e per la primadonna nella stanza accanto. 

Giura di amare Ferid, probabilmente più di quanto sia credibile agli occhi altrui, ma sentirsi domandare tre volte al minuto "Crowley caro, hai visto i miei anfibi? Quelli alti, neri, con tutti i lacci ed il tacco più fine?" magari anche no.

Se sente bene, con il filo di attenzione che concede al fidanzato durante una di quelle ricerche maniacali, adesso è alla lettera M della rubrica di contatti a cui potrebbe, come non potrebbe, aver prestato i suddetti stivali. O dove li aveva dimenticati, che dir si voglia. Ossia, è il turno del povero Mikaela - suo sfortunato compagno di corso, seppur di qualche anno più giovane, che aveva avuto la discutibile fortuna di lavorare su un progetto collettivo qualche mese prima. La platonica infatuazione di Ferid per il poveretto l'avrebbe quasi preoccupato, se non avesse assistito al salvataggio da parte del fidanzato di Mikaela (tale Yuichiro) e del suo gruppo di amici, durante un'uscita in città.

Bravi ragazzi, quelli. 

Prendendo l'ennesimo sorso di caffè, fa in tempo ad accorgersi dei passi ovattati sul pavimento, in rapido avvicinamento. Alza lo sguardo dal giornale e, oltre gli occhiali, incrocia il viso di Ferid, ancora impegnato a scorrere la lista contatti.

"E' incredibile! Nessuno li ha visti!" sbotta l'aspirante stilista, alzando il braccio libero al cielo come a sottolineare la sua esasperazione. "Con quello che ci ho impiegato a sistemarli perchè fossero esattamente come li volevo... non posso pensare che siano spariti nel nulla. Qualcuno deve averli presi."

"Magari li hai messi in qualche armadio quando ci siamo spostati?" offre il rosso di contro, pacato e diplomatico. 

"No, sono sicuro di averli tirati fuori. Devono essere qui da qualche parte, oppure da qualcuno che conosciamo."

Altro sorso di caffè. Crowley pensa che la caffeina sia la cosa migliore al mondo in quei momenti. "Pensavo avessi già finito il giro contatti?"

"Mi mancano ancora Krul e la fidanzatina di Guren."

"... E tu credi davvero che una di quelle due abbia i tuoi stivali?"

"Era un'ipotesi!"

Crowley sospira, chiudendo e posando il giornale sul tavolo accanto alle brioches ed al caffè. Si alza, in silenzio, ed ignora la domanda "dove vai?" che gli arriva naturale e scontata come il respirare. Entra in camera da letto, fruga in uno scaffale dell'armadio che gli viene particolarmente facile da raggiungere data la stazza, e tira giù uno scatolone che esamina subito.

I maledetti anfibi che Ferid sta cercando da almeno un'ora e che lo stesso gli aveva espressamente detto di mettere in alto sugli scaffali, così che nessuno potesse metterci mano. 

"Sei sicuro di aver guardato in tutta casa?" chiede, per conferma.

Dall'altra stanza, gli arriva un sonoro ed indignato: "Ovvio, per chi mi hai preso!".

Crowley richiude quindi la scatola, la ripone esattamente dove l'ha trovata e decide di far soffrire il suo ragazzo ancora per un po'.

Ritorna da Ferid con l'espressione che aveva giusto quando s'è allontanato nemmeno cinque minuti prima. L'altro ha cominciato finalmente a fare colazione e Crowley, da bravo partner, decide di scaldargli un'altra tazza di caffè, per galanteria.

Forse gli avrebbe fatto trovare gli stivali a rientro dai corsi, la sera. O forse no, perchè comunque una vendetta se la merita anche lui ogni tanto, e che diamine.

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