sparviero [cowt12 | week 05 | m5]
Mar. 23rd, 2022 12:46 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
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Fandom: Originale
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Prendere lezioni di falconeria avrebbe aiutato con la sua fobia per i volatili, nella teoria così caldamente espressa da suo padre nel mentre che l'accompagnava verso il campo dove si sarebbe, appunto, allenato. La rivelazione, perchè giustamente non gli era stato detto il motivo reale per cui si stavano dirigendo ai giardini del palazzo, aveva suscitato nel principino una serie di pensieri del tutto poco positivi, che variavano nello specifico tra il trovare il consigliere maledetto che aveva suggerito l'idea a suo padre al prendere e fingere un attacco di mal di stomaco per rintanarsi nel comfort della sua stanza. Entrambe, comunque, prevedevano una metodica e letterale fuga dalla situazione e da quei piccioni oversize che avrebbero sicuramente tentato di ucciderlo.
Gustav lo sapeva, che sarebbe successo esattamente quello. Lo sentiva nelle ossa e nei muscoli, a cui teneva un sacco tra parentesi e che quindi avrebbe preferito tenere intatti e sani e lontani dalle grinfie di qualsiasi falco o aquila o altro essere dotato di ali ed artigli (chi diavolo ha creato esseri simili, per dio!).
Ovviamente, il suo piano va in frantumi - perchè in tutto questo attivo pensare, suo padre l'ha guidato alla loro destinazione e sta già parlando con l'ipotetico istruttore - un uomo che non ha mai visto prima, alto il doppio di lui ed altrettanto spesso, avvolto in abiti di classe dalla testa ai piedi e con uno di quegli esseri demoniaci già comodamente appollaiato su una spalla.
Gustav lo guarda - il piccione, non l'istruttore - con discreto riservo, teso come una molla pronta a scattare. Gli occhi del pennuto incrociano i suoi un paio di volte ed il principe sente nelle sue viscere un discreto desiderio di fuggire: la bestia sta già studiando come strappargli pezzi di dosso, se lo sente.
"E questo giovanotto dev'essere vostro figlio, Maestà", una voce profonda, che ha sentito ovattata - di sottofondo - fino a quel momento in cui viene interpellato, lo strappa da quella sfida di sguardi tra lui ed il piccione. L'attenzione di Gustav ritorna quindi sugli esseri umani, suo padre e l'altro nobiluomo, un po' spaesato ed ancora rigido come non mai. "Piacere di incontrarvi, Milord. Il mio nome è Claude Blanche e Sua Maestà vostro padre mi ha dato l'onore di diventare il vostro insegnante di falconeria."
Gustav annuisce, lanciando l'ennesima occhiata al volatile, prima di provare a non tremare come una foglia nel presentarsi. "Piacere mio... Um, Sir Blanche. Io sono Gustav Henry Milverton."
Soddisfatto di quel minimo, anche se davvero avrebbe potuto fare di meglio, si limita a concludere con un mezzo inchino di cortesia, prima di tornare a fissare il piccione fin troppo cresciuto. Pare dare un'impressione sbagliata, perchè la sua cautela viene scambiata per curiosità dal nobile, che appunto domanda:
"Vi piacciono gli uccelli, Sire? Alcune specie vengono utilizzate nella caccia, come questo appunto." Una mano coperta da uno spesso guanto di cuoio va ad avvicinarsi alla creatura, che con un'abitudinarietà marcata zampetta sulle sue dita con piccoli passetti. Gustav trattiene il respiro quando la vede aprire le ali e sbatterle un paio di volte per stabilizzarsi, facendo fisicamente un passo indietro - a cui ne sarebbero onestamente seguiti altri, se solo la sua mano destra non sia ancora stretta in quella di suo padre.
"Mio figlio è... poco abituato a questo genere di cose." commenta quest'ultimo, tirando il più giovane avanti per recuperare il passo di poco prima. "Speravo potessi aiutarlo a superare il suo problema con un po' di esperienza, Claude."
Ma anche no, pensa il principe, cercando con discrezione - e fallendo - di liberarsi dal genitore. Purtroppo per lui, la fine pare siglata nel momento in cui il falconiere libera una bonaria risata che, francamente, non dovrebbe essere legale e promette di fare del suo meglio per aiutare il figlio del suo mentore.
Gustav non trova via di fuga da quella situazione.